Sempre più oggi, coloro che vogliono lavorare nella scuola si orientano nella specializzazione al sostegno in Italia, a cosa server il titolo di Specializzazione sostegno? In questo articolo vi illustreremo come lavorare nella scuola come insegnante di sostegno poichè UniversitaEuropa.IT offre loro la possibilità di ottenere formazione e titoli per lavorare nel sostegno a scuola.
Grazie alla specializzazione al sostegno in Italia è possibile lavorare nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Ma, per l’accesso ai percorsi di specializzazione servono alcuni requisiti.
Cosa serve per diventare insegnante di sostegno
Prima di tutto, serve ottenere un’abilitazione all’insegnamento specifica sulla classe di concorso. Come UniversitaEuropa.IT sa bene, si possono ottenere titoli analoghi per l’abilitazione all’insegnamento conseguiti all’estero, che poi vengono riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente. Oppure, bisogna essere in possesso di un titolo di laurea magistrale o a ciclo unico. Vengono ritenuti idonei anche il diploma di II livello di alta formazione artistica, musicale e coreutica, un titolo di studio equipollente o equiparato. Si riconoscono titoli coerenti con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso, ai quali vanno integrati ulteriori 24 CFU/CFA o l’abilitazione per altra classe di concorso, grado di istruzione.
Se ti stai chiedendo come diventare insegnante di sostegno nella scuola in Italia, UniversitaEuropa.IT sostiene i propri iscritti nell’affrontare le prove, il corso e l’esame finale del TFA. Dopotutto, parliamo di corsi di specializzazione sul sostegno, che sono a numero chiuso. Per i partecipanti, la prova di accesso è articolata in 3 fasi. Cioè, una prova preliminare, che consiste in 60 quesiti a riposta multipla su quelle che sono le competenze professionali e competenze linguistiche del candidato. Seguono una o più prove scritte. Cioè, il candidato deve affrontare pratiche sulle materie della prova preliminare. In fine, c’è una prova orale, che riguarda tutte le materie delle prove scritte, più si discuterà in merito a questioni motivazionali. Al termine di queste prove, coloro che avranno superato la prova di accesso, hanno la possibilità di frequentare un corso di specializzazione disciplinato da ogni ateneo con proprio regolamento. Si tratta di un corso per il quale, occorre conseguire 60 CFU, in non meno di otto mesi.
Generalmente, i corsi si concludono entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, salvo eccezioni. Ugualmente, per il tirocinio e per i laboratori vige l’obbligo di frequenza delle attività previste. Tuttavia, fino al 31 dicembre 2024, accedono direttamente ai percorsi di specializzazione su sostegno, e lo fanno senza sostenere le prove d’accesso, gli aspiranti che hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione. Questo è quanto viene riportato nell’art. 18-bis del D.Lgs. 59/2017. Chi decide di investire nella specializzazione al sostegno in Italia, è cosciente del fatto che l’insegnante di sostegno è un docente che ha un ruolo particolare che consiste nell’aiutare bambini e ragazzi con disabilità fisiche o psichiche. Ma è un insegnante per tutti gli studenti che hanno bisogno di un sostegno maggiore.
La figura di questo insegnante deve quindi contribuire alla formazione e alla maturazione dei giovanissimi con un approccio umanistico e una certa empatia. L’insegnante di sostegno aiuta quindi l’alunno disabile a integrarsi non solo nella scuola ma anche nella società. Oggi la figura dell’insegnante di sostegno diventa importante per tutta la classe. Con il titolo di specializzazione al sostegno in Italia si può insegnare solo su posto di sostegno. Inoltre, la specializzazione al sostegno è un requisito per accedere al concorso su posti di sostegno.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare UniversitaEuropa.IT, e scoprire come fare per acquisire la specializzazione al sostegno in Italia.