Nonostante la consapevolezza di molti giovani della quantità di avvocati presenti in Italia, ancora sono molti gli studenti che di fronte alla scelta della facoltà optano per giurisprudenza, un percorso lungo e impegnativo che culmina con la discussione della tesi, che consiste nel discutere un vero e proprio caso giuridico.
Allora ci si può chiedere, come mai nonostante la consapevolezza della presenza di un gran numero di avvocati, nel territorio italiano sono circa 247.000; la consapevolezza della difficoltà di riuscire ad ottenere l’abilitazione e per ultimo, ma non per questo meno importante, la consapevolezza che molti “avvocati” sono disoccupati o hanno dovuto optare per un altro tipo di professione, vi è così tanta richiesta?
Forse le ragioni devono essere ricercate andando indietro nel tempo, la figura di avvocato è sempre stata una figura nobile, equiparabile quasi a quella del medico, inoltre la facoltà di giurisprudenza apre le porte a un mondo lavorativo molto vasto, in quanto porta a svolgere un lavoro che non è rilegato solo in un’aula di tribunale, si pensi ad esempio a tutto il corpo delle armi, dove la conoscenza delle leggi è fondamentale. Infine, un avvocato può ambire a livelli di carriera più alti, tipo notaio e magistrato.
La difficoltà del diventare avvocato non sta solo nel percorso di studi, ma soprattutto nel superamento dell’esame per l’iscrizione all’Albo degli avvocati. Motivo per cui molti laureati in giurisprudenza, vista tale difficoltà, hanno poi rinunciato.
Infatti, l’esame di abilitazione si supera solo grazie a un adeguato bagaglio di conoscenze accompagnato da una metodologia di studio che sia in grado di ottimizzare le capacità mnemoniche e di ragionamento.
I dati statistici di chi non riesce a superare l’esame sono abbastanza allarmanti; su 57 mila praticanti solo il 30% riesce a superare l’esame per l’iscrizione all’Albo degli avvocati italiano.
La difficoltà per l’iscrizione all’albo non deriva solo dalla difficoltà dello studio, ma anche dal sistema italiano, che spesso è tutt’altro che meritocratico, così come già successe negli anni passati molti praticanti decidono di ottenere l’abilitazione all’estero, in primis fu la Spagna, oggi troviamo anche la Romania.
COME FUNZIONA OTTENERE L’ABILITAZIONE IN ROMANIA?
Il percorso rumeno prevede un esame di abilitazione e ha per oggetto quattro materie: diritto civile, diritto penale e le rispettive procedure.
La legge n. 51 del 1995 disciplina la professione di avvocato in Romania; per diventare avvocato junior necessita un primo esame seguito da un periodo di pratica biennale sotto la supervisione di un avvocato con almeno 6 anni di anzianità, al termine del quale è previsto un ulteriore esame per diventare “Avocat definitif”.
PERCORSO RUMENO PER CONSEGUIRE IL TITOLO DI AVVOCATO IN ROMANIA
Il conseguimento dell’abilitazione in Romania è disciplinato dalla Direttiva 98/5/CE, e il praticante italiano deve essere in possesso dei seguenti requisiti: laurea in Giurisprudenza e Certificato che attesti la pratica forense legale in territorio italiano.
- Dopo aver dimostrato il possesso di questi due requisiti, può avere inizio il procedimento amministrativo di omologazione del titolo di laurea italiano, presentando richiesta di omologazione al Ministero dell’Educazione e della Ricerca dello Sport di Bucarest (unico ente riconosciuto per il rilascio dell’atto di risoluzione) al fine di ottenere l’autorizzazione dell’equipollenza della laurea italiana nella corrispondente laurea rumena.
È opportuno contattare l’ambasciata rumena a Roma, non solo perché sarà in grado di rispondere a qualsiasi dubbio o quesito, ma perché essa si occuperà di far pervenire a chi è interessato tutta la modulistica necessaria per effettuare la domanda e i documenti da produrre. Questi dovranno essere tradotti in rumeno e portati a legalizzare al consolato rumeno con una spesa di 15 € circa a
foglio. Dopo un anno circa si avrà comunicazione se la richiesta è stata accettata, se sì, nei sei mesi successivi saranno comunicati gli esami integrativi da sostenere e la richiesta della scelta dell’università. - effettuazione della pratica forense, che in Romania consiste in uno stage presso un avvocato accreditato.
- Esame di abilitazione, che dovrà essere effettuato in un capoluogo di regione rumeno, in quanto la legge prevede espressamente che esso vengo sostenuto in Romania. L’esame è un test a risposta multipla contente 60 domande su quattro materie: diritto civile, diritto penale e le rispettive procedure. L’esame sarà svolto in lingua italiana.
- Con il superamento dell’esame sarà possibile iscriversi all’albo rumeno di riferimento.
- Conclusa l’abilitazione, secondo la legge europea, chi è invalso del titolo di avvocato in Romania e intende esercitare la sua attività in Italia, può alternativamente:
- chiedere al Ministero della Giustizia italiano l’immediato riconoscimento del titolo di avvocato in Romania con iscrizione al relativo Albo in Italia. In questo caso il Ministero della Giustizia, previo parere della Conferenza dei Servizi, stabilisce quali prove il soggetto deve sostenere per compensare la diversità di formazione rispetto alla legge italiana, la cosiddetta prova attitudinale.
- Chiedere l’iscrizione nella sezione speciale dell’Albo del foro italiano nel luogo dove intende esercitare l’attività professionale, avvalendosi del procedimento di “stabilimento/integrazione”. Dopo tre anni di esercizio di attività in Italia, il professionista può chiedere di essere integrato con il titolo di avvocato italiano e iscritto all’Albo ordinario. In questo caso, il professionista è esonerato dal sostenere la prova attitudinale.
- L’iscrizione all’Albo si ottiene attraverso un’apposita richiesta corredata da una serie di documenti attestanti l’identità, la formazione e il titolo professionale del richiedente. I tempi di attesa dal momento in cui si effettua la richiesta alla data d’iscrizione all’Albo in genere vanno dai 15 ai 35 giorni. In seguito all’ottenimento dell’iscrizione all’Albo speciale, l’Avvocato potrà esercitare senza alcun limite la professione di avvocato.
VANTAGGI DI DIVENTARE AVVOCATO IN ROMANIA:
- Diventare avvocato attraverso il superamento di un esame di abilitazione più agevole, equo e selettivo;
- Criteri selettivi più moderni ed europei, e soprattutto meritocratici, con accesso immediato alla professione forense;
- Ottime prospettive occupazionali, nonostante la numerosità di avvocati, in quanto può esercitare in svariati ambiti e con profitto.
- Risparmio di tempo e anche di denaro, in quanto, i tempi di formazione sono sensibilmente accorciati;
- Procedure di abilitazione più snelle e tempi di attesa più rapidi, sia per quanto riguarda l’abilitazione, sia per l’iscrizione ai vari albi professionali;
- Vantaggio competitivo in quanto si consegue un titolo di studio “internazionale”, arricchendo il curriculum vitae e la possibilità di esercitare la professione in qualsiasi paese appartenente all’Unione Europea.
Riuscire a iscriversi all’Albo degli avvocati in Italia, risulta sempre più difficile, e per molti è diventato un’utopia; ma oggi la Romania sembra aver riacceso la speranza a tutti quei praticanti che avevano anche rinunciato a un sogno.
Il raggiungimento di un qualsiasi tipo di sogno comporta dei sacrifici, ma la Romania ha creato un terreno molto solido su cui poggiare le basi per realizzare il proprio sogno, con dei sacrifici, che anche da un punto di vista economico non sono esagerati. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito web https://www.universitaeuropa.it